Carmela Corsitto - Il brusio del nulla

PAGINE DI NULLA

Per Carmela Corsitto

Hai scrutato orizzonti infiniti

Per diventare alba migrante

Attraversando deserti di parole

E paesaggi ibridi accartocciati dalla solitudine

Per costruire case di silenzi

Ed a coloro che ti vedevano abbracciare alberi

Tu rispondevi con un sorriso lieve.

 

Poi un giorno sei approdata

Alle rive delle parole ferite

E delle dimore interiori

Hai accartocciato pagine bianche

Dentro scrigni di assoluta purezza.

 

Ma solo in pochi sanno vedere

L’acqua cristallina della tua sete

Nascosta in un riflesso del nulla

Mentre doni al mondo

Il segreto delle parole

E pagine e pagine d’inchiostro

Fatto di nulla, quel quasi nulla

Che rende indispensabile la vita.

Donato Di Poce

Milano 09.06.2016

 

Diciamo subito che Carmela Corsitto nonostante abbia avuto immediata e costante attenzione di critica, collezionismo e di pubblico, è (insieme ad artisti come Mauro Rea, Alberto Gallingani, Enza Miglietta, Gaetano Orazio ed altri) una di quelle figure artistiche che dato il curriculum, la sensibilità, qualità, umanità e l’umiltà dimostrata, meriterebbero e spero quanto prima accada, ben altre fortune critiche e riconoscimenti di mercato e non solo nazionale.

In questo breve scritto critico tralasceremo il suo percorso iniziale (che lasciamo agli storici dell’arte, che iniziato  negli anni 80 con la pittura figurativa e il disegno, ha proseguito con la sua ricerca muovendosi nell’area Informale e Concettuale) e ci concentreremo più sulla sua definitiva maturità stilistica, che compie quel salto verso il 1995 nel il tridimensionale, l’installazione polimaterica e il libro d’artista(medium privilegiato che la caratterizza particolarmente per la sua poetica della leggerezza e dell’incanto pieno di poesia e di assoluto).

Con opere in tecnica mista su legno“senza titolo”, del 1995-1996 avviene l’incontro e la scoperta della materiache la nostra artista mette subito in relazione e contaminazione con le tracce del vuoto e il segno informale, con suggestioni aniconiche e simboliche(triangolo bianco) di rara intensità, tracciando segni dal nulla e sul nulla monocromo bianco.

L’artista inizia ad esplorare(vista la sua immensa sensibilità sperimentale e polimaterica e dal suo serbatoio comunicazionale e relazionale con la realtà fatta di foto, video e mail art) quei territori espressivi e matrici iconiche che vanno oltre il quadro o la scultura classica…(si vedano le opere “sedia d’artista, 1995-2005 e “Senza titolo, 1995-2005” una serie di parallelepipedi polimaterici (quasi trappole per foglie, fili spinati, sabbie) con cui gioca, inseguendo il concetto di trasparenza e verità, rivelazione e nascondimento, sulle tracce del nulla e dell’assoluto che la divorano nel fondo dell’anima pura e cristallina qual è).

Carmela Corsitto, si avvale nel suo lavoro principalmente di una grande progettualità e materiali poveri o riciclati dell’industria come il legno, il ferro e il plexiglass(per la sua trasparenza) e della poesia di cui è colma e tracima la sua anima e che diventa fuoco d’energia vitale che irradia nelle sue opere, specie nei libri d’artista degli ultimi anni.

L’altro elemento che vorrei evidenziare della sua poetica e quello della leggerezza, da non confondersi col pressapochismo o la faciloneria di troppi artisti contemporanei, ma quella leggerezza poetica ed estetica, che diventa sinonimo nel suo caso di eleganza, trasparenza, pulizia ed essenzialità, quasi che voglia parlarci dell’aria o della polvere o di quel respiro del nulla che non vuole perdere, non vuole abbandonare al tempo e alla diaspora delle emozioni e dei ricordi. Ecco allora che le sue opere diventano case d’accoglienza, cibori di grazia, pagine di nulla che sfogliamo con il pudore di chi non vuole rompere l’incantesimo che la nostra artista riesce a creare e comunicare.

Il 2006 è l’anno della scoperta e utilizzo costante sino ad oggi del plexiglass, sua matrice privilegiata e il dialogo continuo con la sua anima, una ricognizione senza tregua di quello che è dentro per comunicare a quello che è fuori la sua verità e intimità segreta e sconosciuta.

Con e attraverso questo materiale Carmela realizza prima delle matrici trasparenti e informali ma dai titoli inequivocabili(“Il silenzioso percorso della fede”;plexiglas su legno, cm 60×60 (2006); “Le dimore interiori” plexiglas, legno, sabbia, cm 50×70 (2007); “Confine” plexiglas, legno, sabbia, 21x29x5 (2007); “In-finito” plexiglas, legno, sabbia, cm 50x7050x70 (2007); “Spazi liberi” plexiglas, legno, sabbia, 50×70 (2007); “Con-fusione” plexiglas, legno, sabbia, cm 50×50 (2008), poi dei veri e propri labirinti di grazia e immagini d’infinito, in cui il bianco e il vuoto occupano tutti gli interstizi interiori (“Il contenitore dell’anima” stoffa, polvere di marmo, acrilico, cm 50x56x25 (2008); “Luci d’ombre” plexiglas, neon su forex, cm 31x41x18,5 (2008); “Oltre l’essenza” plexiglas su legno, cm 60×60 (2008); “Misteriose simmetrie” plexiglas, sabbia, acrilico su legno, cm 50×50 (2008); “Sospensione” plexiglas, legno, cm 60×60 (2009); “Immagini d’infinito” plexiglas, legno, sabbia) e poi trame segrete, rivelazioni d’amore e tracce di tempo.

 

Dal 2011 ad oggi inizia l’indagine dentro lo spazio, la luce e il nulla e il pensatoio dell’anima scopre sottili equilibri, giochi nascosti e sconfinamenti, tutti concetti ripresi nei titoli delle sue opere di questo periodo.

 

Un piccolo discorso a parte specifico meritano i suoi “Libri d’Artista” che dal 2005 ad oggi la stanno caratterizzando e valorizzando a livello internazionale sulla scia dei grandi esempi di Anna Boschi, Maria Pia Fanna Roncoroni, Mirella Bentivoglio, Fernanda Fedi, Fausta Dossi, Alba Savoi, Cinzia Farina, Stefania Sergi ed altre artiste(e qui voglio sottolineare la specificità femminile italiana e l’alta qualità di questo intermedia).

Diversi critici hanno sottolineati aspetti importanti dei suoi libri d’artista come Raffaele Quattrone(estetica dell’esistenza e della resistenza), Anna Boschi(Rigore compositivo, equilibrio formale, colore non-colore caratterizzano le raffinate opere di Carmela Corsitto. Rigore che in/consciamente conduce ad un’osservazione silenziosa e sacrale, quasi ci trovassimo di fronte ad icone spirituali del tempo imprigionate e soffocate dal magma profondo delle nostre angosce in attesa da anni di essere “liberate” e conseguentemente “alimentate” di forza ed energia vitale.); Valerio Dehò (La forma del silenzio…pareti di plexiglass: una scatola che contiene frammenti, oggetti, manipolazioni, forme riconoscibili o indefinite. Comunque si tratta di una scatola, intesa come serbatoio, come memoria aperta alla sguardo);Vinny Scorsone (…Quello del Tempo é un concetto fondamentale nella ricerca di quest’artista, ella raccoglie scampoli di presente appena trascorso, li coccola, li pone in urne di plexiglas (quasi come fossero incubatrici) entro le quali poter permettere loro di continuare a vivere senza mai consumarsi definitivamente. Le sue teche (e adesso anche le sfere) racchiudono, in questo modo, porzioni di tempo abbandonato, ma anche parte di noi stessi.).

 

Quello che voglio dire io è che i libri d’artista di Carmela Corsitto sono il libro della vita e una metafora dell’esistenza, che sfoglia i giorni nell’attesa e nell’annotazione di frammenti di vuoto e di bellezza, di pagine di nulla e di dolore, di parole d’essenza e di verità scolpite nel non sensenso e nella non parola di un non-libro che diventa simulacro e oggetto di culto e di preghiera. Un libro in cui custodire e far germogliare semi di cultura e di libertà. I libri d’artista di Carmela Corsitto sono dei taccuini d’artista scolpiti nell’anima che diventano carne e sangue sacrificale, icona e parola del silenzio, consustanziazione del nulla che attraverso la materia e la luce della poesia diventa eterno.

L’artista sembra dirci “attenti alle piccole cose, ai sentimenti nascosti e non visti dai più, che la verità forse della vita e dell’arte arriva all’improvviso e imprevista e ci sorprende come un vento leggero a placare il dolore e la solitudine, la verità forse è”…         “… Nascosta in un riflesso del nulla/Mentre doni al mondo/Il segreto delle parole/E pagine e pagine d’inchiostro/Fatto di nulla, quel quasi nulla/Che rende indispensabile la vita.”

Milano 29/08/2016

 Nota Biografica su Carmela Corsitto

Carmela Corsitto nata a Canicattì (AG), nel 1958, si diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Agrigento e frequenta un corso di pittura a Conegliano Veneto. Inizia l’attività artistica negli anni 80 con la pittura figurativa e il disegno, prosegue la sua ricerca muovendosi nell’area Informale e Concettuale per poi approdare ad una definitiva maturità stilistica, compiendo quel salto verso il tridimensionale.. Dagli anni 90 ad oggi sviluppa la sua ricerca con mezzi diversi. spaziando dall’installazione, al libro d’artista, alla fotografia e alla video-installazione con materiali come: sabbia, legno, plexiglass, stoffa. La sua poetica indaga su temi universali come quelli della nascita, della vita e della morte. Evidenzia il concetto spazio/temporale incentrato come ricerca della “verità” e della percezione. L’artista privilegia l’essenzialità compositiva ricca di riferimenti segni e codici plurisignificanti. Attualmente vive tra Canicattì e Bologna.

 

PERSONAL EXHIBITIONS

2015 Il grado zero: bianco e plexiglass, Galleria di Arte Contemporanea Dislocata, a cura di Raffaele Quattrone e WunderKammer, Vignola (MO).

2013 Giornata del Contemporaneo IX Edizione “Harmonia/Erlebnis”, a cura di Dario Orphée, Museo Archeologico e della civiltà contadina “La terra de la Delia” Delia (CL).

2012 “GEOGRAPHY ALICE” un viaggio tra scarpe e libri, progetto di Adolfina de Sefani, a cura di Sara Sist, testo di Lucia Majer, Performance “Live sound and movers” di Mariangela Andrigo e Aldo Aliprandi, con al partecipazione di: Beatrice busetto, Giulia Gabrieli, Serena Gabrieli, Alice Marini,Yuco Hirose, Giulietta Forieri, Marianna Andrigo, Gallery 3D, Mestre Venezia.

2011 Giornata del Contemporaneo Settima Edizione, Libroggetto – Progetto d’artista. Opere di Carmela Corsitto, a cura di Giuseppe Ingaglio, testo di Giuseppe Ingaglio, Loredana Rea, Fondazione Guarino Amella, Canicattì (AG).

2008 Installazioni da parete, testo di Giancarlo Da Lio, a cura di Roberto Sancez, Museo Minimo, Napoli.

2008 “La nuit des Musèes” In/finito, a cura di Domenico Amoroso, testo di Gabriele Perretta, Macc – Museo d’Arte Contemporanea Ospedale delle Donne, Caltagirone (CT).

2006 “ To feed” the un/conscius, intervento poetico di Flavio Ermini, a cura di Anna Boschi, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Castel San PietroTerme (BO).

2005 Luoghi di confine, Sala Polivalente, a cura di Salvatore Pepe, testo di Vinny Scorsone, Museo Comunale di Praia Mare, Praia a Mare (CS).

2005 Contenente e contenuto, un dialogo produttivo, Palazzo Sforza, Performance di Alberto Gallingani, testo di Bruno Sullo, Cotignola (RA).

2004 “Memoria del futuro”, Palazzo Marini, a cura di “La Casa dell’Arte”, testo di Edoardo Mauro, Rosignano Marittimo ( LI ).

2004 ”La Trasformazione sensibile”, Galleria Fluxia, a cura di Cristina M.D. Belloni, Chiavari (GE).

2003 “Senza Titolo”Galleria L’ Idioma, a cura di Stefania Severi, Ascoli Piceno.

2003 Germinale dal ciclo “Migrazioni” Stile Libero, a cura di Tania Giuga, Bologna.

2003 Spazi Inquieti, Modern Art Agency a cura di Antonio Picariello, Casier (TV).

2001 La Forma del silenzio, Fiorile Arte, a cura di Valerio Dehò, Bologna.

2001 “Micro sensori del reale”, Sala collezione d’arte – Opera Pia dei vergognosi, a cura di Fabiola Naldi, Bologna.

2001 Il Quotidiano gelato, libreria “L’Almanacco” Saletta tram –Sito Artecontemporanea a cura di Vincenzo Tomasello, Acireale (CT)

2000 Affabulanti teche del silenzio e del dolore, Di Stefano Arte, a cura di Nicolò D’Alessandro, Enna.

1999 Comunicare l’Attesa, Associazione culturale Ecforici a cura di Vincenzo Tomasello, Siracusa.

1999 Centro “L. Di Sarro” a cura di Patrizia Ferri, Roma.

1999 Comunicare l’Attesa, SpazioVitalein, a cura di Vincenzo Tomasello,Catania.

1998 Acerbità Impatti, Chambre de Commerce Italienne pour la France, a cura di Aldo Gerbino, Parigi, Francia.

1997 Acerbità Impatti, Acerbità Impatti, galerie de la Mostée, a cura di Aldo Gerbino, Huy Belgio.

1997 Il Linguaggio della materia, Galleria Studio 71’, a cura di Francesco Carbone, Palermo.

1996 Il Linguaggio della materia, “Du Sou-Fre au Charbon” dal Vallone alla Vallonia, a cura di Francesco Carbone, Liege, Belgio.

1996 Corsitto o del Neoinformale tra esistenza ed essenza, galleria Qal’At, a cura di Francesco Carbone, Caltanissetta.

1994 Per la luce per la forma per l’ombra, Aula Magna, Liceo Classico ”R. Settimo“ a cura di Franco Spena, Caltanissetta.

1983 Galleria la Vetrinetta a cura di Albano Rossi, Caltanissetta.