L' ARTchitettura verso l'arte totale

Il mio interesse crescente verso l’ARTchitettura, è il risultato di molteplici interessi coltivati e cresciuti negli anni, verso la contaminazione delle Arti (Poesia visiva, Poesia Totale, libro d’artista, taccuino d’artista, collage, progettazione, Architettura), verso una teoria della bellezza funzionale e una costruzione/realizzazione dell’Arte Totale dovuta essenzialmente a:

  • La vista di alcune opere dal vivo (i musei Guggenheim di Bilbao e di New York, il Beauburg e la Gare d’Orsay a Parigi, La città della scienza a Valencia).

  • Letture fondamentali per me (G. Fontana: Rivista Territori, B. Zevi: Poetica dell'architettura neoplastica; G.C. Argan: Walter Gropius e la Bauhaus; Le Corbusier: Scritti, Libeskind: La linea del fuoco; R. Piano: La responsabilità dell’Architetto; J. Lotman: Il girotondo delle muse; G. Celant: Architettura + Design), R. Koolhaas, Junkspace,

  • Le mostre visitate negli anni alla Triennale di Milano, alla Biennale di Venezia, Milano Design Week e Salone del Mobile.

  • L’Architettura nei dipinti (dalle piazze rinascimentali agli scorci di Giotto, Piero della Francesca e Mantegna, dalle piazze metafisiche di De Chirico, alle periferie industriali di Sironi. Negli anni 70, con i suoi dipinti l’Architetto e pittore Italiano naturalizzato Svizzero, Arduino Cantafora, si fece apprezzare dipingendo architetture, paesaggi, ambienti con uno stile eclettico che riprendeva elementi rinascimentali, fondendoli con i paesaggi metafisici di De Chirico e con gli scenari dell’architettura razionalista.

  • Le foto architettoniche contemporanee di Gabriele Basilico, Naser Alomari, Cheric Kwong.

  • Il rapporto tra Street Art e Architettura (vedi il Murales Art Hotel di Verona interamente dipinto con murales o gli interventi sulle facciate dei palazzi a Napoli di Jorit, i murales dell’Australiano Tyrone “Rone” Wright negli edifici urbani o in quelli abbandonati di Archeologia Industriale, etc…).

  • La poeticizzazione dell’Arte, operata definitivamente da movimenti come Futurismo, Metafisica Surrealismo, Arte povera, Arte Concreta, Poesia Visiva, e Grandi Artisti come K. Schwitters, J. Cornell, A. Calder, B. Munari, M. Chagall, R. Magritte, A. Giacometti, C. Brancusi, A. Artaud, A. Pomodoro, Folon, A. Kiefer, M. Paladino, M. Pistoletto, Salgado, etc…

  • L’impatto rivoluzionario sull’Architettura Contemporanea della visionarietà scultorea e dell’utopia creativa di F.O. Gehry, Zaha Hadid, Jean Nouvel.


ma più d’ogni altra cosa quello che ha acceso in me la scintilla per l’ARTchitettura sono state:

- la vista dal vivo di la casa danzante “Ginger e Fred” di Gehry a Praga

- vista dal vivo della Hundertwasserhaus di Vienna, di Friedensreich Hundertwasser

- la lettura di “Le Poeme de l’angle droit” di Le Corbusier.

- lo shock negativo della vista dal vivo dell’inferno di cristallo (grattacieli di Manhattan).

- la Malarchitettura (dal colonialismo tecnocratico, all’egocentrismo delle Archistar, dall’eccentricità a tutti i costi, al design disfunzionale etc…)

e per motivi diametralmente opposti, per lo stupore di come il funzionalismo architettonico si sposasse alla bellezza estetica, e per la cultura interdisciplinare e la poetica di un genio, e infine per la constatazione di come potesse essere complessa e contraddittoria la compresenza di miliardi di grattacieli di cristalli, acciaio e luci psichedeliche con la solitudine dell’Uomo a New York.

Dal punto 1 del mio manifesto di Artchitettura, di seguito riportato, leggiamo:

“L’Artchitettura non è un’avanguardia o un movimento, ma è una nuova poetica e filosofia, che tende a unire al funzionalismo strutturale dell’opera, la bellezza estetica dell’Arte, e del Design, il riuso creativo, con l’ecosostenibilità.

Rilevante e suggestivo, per questo mio lavoro su l’Artchitettura è stato l’aspetto Artchitettonico delle opere di artisti del ‘900 come Schwitters(Mezbau), Judd(Studio di Architettura), Burri,(il cretto di Gibellina), Oldenburg(L’ago il filo e il nodo), Paladino ( La montagna di sale e La porta d’Europa), Kiefer ( I sette palazzi celesti), Ai Weiwei (Nido d’uccello - studio per lo stadio di Pechino), M. Merz(Igloo), Niki de Saint Phalle(Il Giardino dei Tarocchi), E. Chillida, etc., che testimoniano come la contaminazione e l’eliminazione dei confini tra Arte e Architettura sia stata importante. Infine da notare la poetizzazione e umanizzazione di arte, forme e luoghi, habitat e design, l’empatia sempre più marcata tra uomo-opera-ambiente operata da personalità artistiche come Vedova, Pistoletto e Calder e Grandi Architetti e Designer, come Gehry, Hadid, Sottsass, Munari, Ando, Piano.

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Il Manifesto dell’ARTCHITETTURA

Manifesto

Il Rinascimento, resta l’unico periodo della Storia dell’arte, soprattutto quella italiana, in cui si assiste a un grandissimo eclettismo, e contaminazione tra le arti, per cui un artista che dipinge, esercita allo stesso tempo attività scultorea, architettonica, filosofica, poetica. Dopo il Rinascimento i ruoli rimarranno sempre più distinti, e la figura di architetto raramente si sovrapporrà a quella dell’artista.

Bisognerà aspettare fine ‘800 e il ‘900 , con l’arrivo dell’eclettismo visionario di Gaudì (Architetto, decoratore, scultore e progettista d’interni) e poi l’azione pedagogica del Futurismo, del movimento Bauhaus, e alcuni grandi realizzazioni di Architetti contemporanei visionari (Wright, Le Corbusier, Eero Saarinen, Piano, Gehry, Hadid, Libeskind, Calatrava, Herzog, Piano ed altri) per ritrovare lo spirito neo-rinascimentale e regalare all’Architettura l’Arte, il colore, l’urbanistica, il design, il ritorno alla natura, all’uomo e all’estetica nella progettazione, verso un concetto di bellezza funzionale.

Gli Architetti acquisiranno nuove competenze e nuova coscienza artistica, e contamineranno sempre più ruoli, competenze e funzioni tra Arte, Urbanistica, Design e Architettura spostando il dibattito da visione a corpo dell’Arte, da presenza a spazio relazionale dell’Architettura da progettazione e sviluppo delle città e grattacieli ad Urbanistica Ecosostenibile, da Regionalismo Critico a Pluralismo Moderno e finalmente consapevoli di una nuova etica sociale che rimette al centro l’Uomo.

Da considerare anche l’influenza dell’aspetto architettonico del lavoro poetico-architettonico anarchico-compulsivo di Schwitters (Merzbau), gli ambienti spaziali di Fontana e dell’arte pubblica di artisti come Paladino (“Porta di Lampedusa – Porta d’Europa” o La montagna del sale, installazione di sale con i cavalli a Milano in piazzetta reale a Milano tra Duomo, Palazzo Reale e Museo del ‘900), A. Pomodoro, Mastroianni, Venturelli, Calder, Christo, Oldenburg, Merz, Staccioli, Rafael Lozano - Hemmer. L’Architettura sposa/ingloba l’Arte e viceversa e nasce finalmente l’ARTCHITETTURA. Inoltre di grande rilievo sono i lavori poetici coevi di Emilio Villa, Spatola, G. Fontana, verso un’idea e una costruzione di una poesia e un’Arte Totale.

Le opere simboliche Ginger e Fred a Praga o il Vitra Design Museum di Basilea di Gehry, lo stadio di Pechino a forma di nido d’uccello, progettato per le olimpiadi 2008 da Jacques Herzog e dal socio Pierre de Meuron, e le macro sculture pop di Oldenburg e prendono la scena Architettonica e lo spazio relazionale, oppure gli interventi prima impacchettamenti di statue e strutture Architettoniche (Reichstag di Berlino) di Christo, ne sono esempi eclatanti.

Le Architetture diventano trappole estetiche, organismi viventi polifunzionali, nuovi habitat relazionali-esperienziali, interstizi di reciprocità e prospettive multiple. Si aprono orizzonti di Architettura Totale incantata, esperienze multisensoriali (S. Holl), si fanno strada una nuova etica e socialità, empatie estetiche, schegge di memoria e desiderio che si uniscono a matrici di bellezza e labirinti di voluttà. Trovano nuova luce e splendore la polisemia, la multidimensionalità, la simultaneità, e le strutture architettoniche, diventano coaguli di CreAttività che trasformano il banale in meraviglioso, il funzionale in polifunzionale, una sorta di Oggetti a reazione poetica, come diceva Le Corbusier, opere visionarie, zoomorfe e sperimentali come il Terminal TWA all’aeroporto JFK di New York di Eero Saarinen, o gli edifici colorati di Taut, Le Corbusier, Barragan, Nouvel o il riuso creativo di strutture esistenti come fa la cinese Xu Tiantian che ha recentemente realizzato tre progetti nel segno del riuso creativo o come lo definisce lei un intervento di architettura etico e “agopunturale” e cioè un ponte, una vecchia fabbrica di tofu e una cava dismessa diventata biblioteca, o con opere attente e rispettose della cultura regionale e locale come fa l’Architetto di origine Africana, recente Pritzker Architecture Prize, Francis Kéré. L’Arte, l’Architettura e il Design, si contaminano, si uniscono e si fondono e l’Artchitetto diventa finalmente un Artista Totale, creativo ed etico insieme, nasce l’ARTCHITETTURA.


Il Manifesto dell’Artchitettura

  • 1) “L’Artchitettura non è un’avanguardia o un movimento, ma è una nuova poetica e filosofia, che tende a unire al funzionalismo strutturale dell’opera, la bellezza estetica dell’Arte, e del Design, il riuso creativo, con l’ecosostenibilità.

  • 2) L’Artchitettura libera l’Arte, l’Arte libera l’Uomo.

  • 3) L’Artchitettura mette al centro l’Immaginazione CreAttiva che cerca la realizzazione dell’Uomo attraverso il rapporto olistico con natura, cultura, società.

  • 4) L’Artchitettura mette l’Uomo in uno spazio relazionale, e inserisce nel corpo sociale Architettonico la coscienza dinamica, pluralistica, etica, estetica e sostenibile dell’Universo.

  • 5) L’Artchitettura è una progettazione urbanistica ecosostenibile e CreAttiva, una realizzazione tecnico/estetica democratica, simultanea e partecipata che mette insieme funzionalismo e bellezza, al servizio dell’umanità.

  •  6) L’Artchitettura è un’Arte neoplastica multipla, poetica, simultanea, inclusiva, pluralistica, olistica, etica e socializzante, una bellezza funzionale.

  • 7) L’Artchitettura è una nuova forma di CreAttività che intende unire alla polifunzionalità delle strutture Urbane/Abitative, la bellezza simultanea della natura, dell’Arte e del Design, attraverso le forme organiche, la luce, il colore e ripensare così oltre la forma anche lo spazio e il riuso di strutture esistenti.

  • 8) L’Artchitettura è una forma d’Arte Totale, che contaminandosi con Architettura, Urbanistica, Restauro, progettazione utopistica, etica, ecologia, pensa al benessere umano a 360°.

  • 9) L’Artchitettura è una forma d’Arte Neo-Rinascimentale che mette l’Uomo al centro, facendo dell’interdisciplinarità delle Arti (Architettura, Urbanistica, Scultura, Pittura, Design, Filosofia), strumento di arricchimento culturale e sviluppo sociale.

  • 10) L’Artchitetto non è un’Archistar, né un costruttore di ecomostri urbanistici e/o grattacieli fallici, ma un Artista Responsabile, etico, visionario e socialmente empatico che costruisce ponti culturali ed estetici, strutture sociali/abitative polifunzionali e sostenibili in un connubio di esistenzialismo, razionalismo costruttivo, programmazione urbanistica, Archeologia Industriale, immaginazione estetica, utopia, rispetto per l’ambiente.

    Milano 1/5/2023                                               Donato Di Poce