Sonia Scaccabarozzi - Bussando alle porte del cielo

Ho recentemente scoperto l’opera di Sonia Scaccabarozzi in occasione del Festival della Letteratura di Arcore del 2017, con una sua opera dal titolo l’Amore silenzioso, esposta nel parco delle sculture. Ho poi approfondito e seguito il suo lavoro per tutto l’anno. Ed è stato un anno prolifico di opere e di poesia scolpita, in un crescendo di sorprese e di bellezza..

Si perché il primo dato che colpisce è la poeticità del suo lavoro( e non solo nei titoli che pure sono rivelatori) ma dal senso aptico di carezza e identificazione simbolica/metaforica che liberano le sue opere.

Gli altri due aspetti stilistici e poetici che colpiscono di Sonia sono la leggerezza ( non dimentica la lezione di Calder e di Melotti), e la catarsi cosmica in cui le opere ci proiettano.

Vediamo più da vicino alcune opere: Inno alla Vita, 2016 (Un uovo in ferro carico di simbolismo, con la parola vita scritta in tutte le lingue); In mezzo alle stelle( Una luna di Foscoliana memoria sospesa tra le stelle invisibili ma presenti); No acqua no party,2017 ( La carcassa di un pesce che ricorda ironicamente Picasso e la leggerezza di Melotti); Acchiappastelle, 2017 (Una corteccia abbandonata e da lei intelligentemente salvata e riutilizzata come nido e piattaforma di ami in ferro acchiappa stelle, che ci riporta ai giorni dell’infanzia dove con ami fatti d’erba cercavamo di catturare lucertole, sogni e stelle); La bellezza di essere un seme,2017( Tre cuori rossi come bulbi cosmici da cui sbocciano vene cosmiche da i polivalenti significati simbolici come il cuore della terra, il seme della vita etc..).

Queste opere ci danno già un orizzonte tematico e stilistico di grande attualità, innovazione e coinvolgimento. Scorgiamo nella sua ricerca grande libertà e voglia di reinventare il medium della scultura, renderla leggere e impalpabile, come gocce d’acqua o nuvole di cemento con cui paradossalmente bussare alle porte del cielo come fa emblematicamente con due opere : L’ultima Goccia e Nuvole (2017). Ecco di seguito alcuni aforismi ispirati alla poetica della goccia da lei splendidamente realizzata con altre 5 bellissime gocce bianche contenenti microcosmi estetici:

L’infinito è una goccia di poesia leggera
Che fluttua nell’anima del ferro.
***
Le lacrime dei poeti
Sono colature di silenzi sgocciolati
Sul respiro colorato dell’arcobaleno.
***
L’amore è una goccia d’inchiostro
Nascosta tra le palpebre innamorate
Mentre gli occhi impazziscono di silenzi.

Il fatto è che l’artista ci proietta con il suo lavoro lontano da senso comune del manufatto artistico e della materia scolpita, perche a lei interessa spersonalizzare la materia , renderla quasi invisibile e impalpabile. Ed è chiaro che le interessa scolpire e comunicare idee, sogni, visioni, metafore che la attraversano e si annidano dentro la sua anima dolcemente inquieta e irresistibilmente empatica.

Se al giorno d’oggi, la fotografia, la moda , la pubblicità, ci proiettano in un mondo ovattato ma ostile, luccicante ma freddo, retorico e barocco, le sue sculture sono un antidoto di vere bellezza ed empatia con il bello, il vero e il buono che abbiamo dentro e spesso nascondiamo e non riusciamo a tirare fuori, la poesia e la bellezza del mondo stanno lì.

Sonia riesce con grazia e leggerezza a non imporre nuovi calchi e acrobazie materiche di tanta scultura contemporanea, ma realizza hand-mades che spiegano la semplicità della poesia e del rapporto dell’uomo con il mondo. Rispetto ai tecno teologi dell’arte e ai seminaristi della digitalizzazione, Sonia riscopre il valore della spontaneità poetica e della leggerezza materica( inserisce sempre, garze metalliche e colori ) alle sue opere fatte di vento e di memoria, di desiderio celebrato nell’eucarestia del ferro e miele che sono le sue opere, che spostano l’attenzione dal oggetto scultura al soggetto uomo.

Le sue opere fuori moda avvolgono in un abbraccio nostalgico del senso e dei perché della vita, ci portano alla domanda fatidica: Cosa significa scolpire?

La risposta di Sonia Scaccabarozzi sembra essere, dare esteticità all’essere, spiritualizzare la materia, catturare e restituire la poesia nascosta nelle piccole cose. E lo fa con intelligenza e modernità, ovvero accogliendo nella sua innata razionalità e precisione la polisemia della vita e dell’inconscio che si affacciano a dare quella sorpresa e stupore alle opere che le rendono vive e attuali e fuori dal folle circuito mediatico esso si psicopatico e neurotico.

L’artista ci trasporta con semplicità e immediatezza, nel cuore del rapporto tra pensare, poetare, fare, comunicare, con un surplus di dimensione etica ed estetica difficili da ignorare, perché ripercorre le matrici interiori dell’essente e del sentire, con uno spirito innovativo e utopistico, che tende all’essenze e alla purezza delle cose, dove il sentire la vita e l’arte diventano un darsi come dono e rivelazione. Ogni opera sembra un progettare la sua anima per il futuro fatto di visioni e abbracci invisibili. Ecco di seguito una poesia ispirata alle sue nuvole.

NUVOLE DI CEMENTO

per Sonia Scaccabarozzi

Nuvole di cemento bussano alle porte del cielo
Si farà la casa delle stelle
E le comete
Che solo io e te vediamo
Tra i tondini di ferro arrugginiti
Indicheranno la via ai sognatori
E ai costruttori di futuro
Dove tutti troveranno un rifugio
E le finestre saranno occhi spalancati
Sulla polvere incatramata d’azzurro
Siamo migratori dell’Universo
Che camminano sognando
Sotto lo stesso cielo. 

Le opere di Sonia inducono quasi ad un’azione sospesa o differita, la sua comunicazione diventa ludica e piena di seduzione, inducono ad una rinascita e un agire spirituale e inducono ad una solidarietà estetica e poetica prima ancora che civile e artistica. Nel suo lavoro azzera la rivalità tra forma e materia, l’opera diventa un nuovo microcosmo estetico e poetico da custodire nei cassetti dell’anima e il cuore diventa una bussola impazzita che continua a bussare alle porte del cielo.

Milano, 17/10/2017